Saint-Germain-des-Prés

Saint-Germain-des-Prés


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Un voyage à Paris non può definirsi completo se non ci concediamo un salto al bellissimo e pittoresco quartiere di Saint-Germain-des-Prés.

Questo elegante e affascinante quartiere, che comprende il 6° arrondissement e l’estremo orientale del 7°, è stato vivacemente animato nel secondo dopoguerra da alcuni dei più grandi artisti e intellettuali d’avanguardia, come Jean Paul Sartre o Simone de Beauvoir, in locali che sono passati alla storia, come il Caffè Flore e il Les Deux Magots. Di quel periodo, Saint-Germain-des-Prés ne conserva lo charme a cui si è ben integrato un aspetto commerciale di alto livello che ha contribuito a donargli un aspetto molto raffinato e sobrio.



Nel cuore del quartiere sorge la chiesa Saint-Germain-des-Prés, nell’omonima piazza, l’unico edificio rimanente dell’immensa abbazia benedettina che, sin dal VI secolo, occupava la maggior parte del territorio del quartiere.

A pochi passi dalla chiesa si trova una delle piazze ritenute (a ragione) più affascinanti della città, place de Furstenberg: raffinata location che, complici i suoi caratteristici lampioni a candelabro e le paulonie piantumate, riesce a far innamorare milioni di turisti ogni anno e della cui atmosfera rimase incantato anche Martin Scorsese che la elesse scena conclusiva del suo “L’età dell’innocenza “(1993).

Nella zona nord-occidentale della piazza si trova quella che fu, dal 1857, la casa dell’artista Eugène Delacroix, uno dei principali esponenti del movimento romantico francese, dove vi morì nel 1863. La casa è stata trasformata in un museo monografico dove possiamo ammirare molti schizzi e disegni preparatori, nonché oggetti personali e la stanza dove l’artista spirò. Non illudiamoci, tuttavia, di vedere le opere più rinomate del pittore che, a Parigi, sono conservate al Musée d’Orsay e al Musée du Louvre (qui c’è la celeberrima tela “La libertà che guida il popolo” del 1830).



Di Delacroix, Saint-Germain-des-Prés non ospita solamente la casa-museo, ma anche tre pregevoli affreschi nella chiesa di Saint Sulpice. Si tratta della chiesa parigina che, per dimensioni, è seconda solo alla cattedrale di Notre Dame e richiama numerosi turisti non solo per gli affreschi di Delacroix, ma anche per l’organo settecentesco a cinque tastiere. Più di recente, l’imponente chiesa in stile classico costruita nel XVIII secolo è divenuta particolarmente gettonata per via dell’osservatorio solare, risalente alla metà del Settecento, a cui lo scrittore Dan Brown ha riservato un ruolo importante nel suo libro più venduto, “Il Codice da Vinci”.

Al di fuori della chiesa, nella piazza Saint-Sulpice si respira un’atmosfera molto raffinata, complici le numerose boutique di alta moda che numerose maison hanno aperto e l’imponente fontana con i leoni al centro della piazza.

Pochi passi dividono piazza Saint-Sulpice dal Jarden de Luxembourg, appartenente al Palais du Luxemburg.

Il Palais che si affaccia su rue de Vaugirard, la via più lunga della città, è dal 1958 sede del Senato francese; a ovest del Palais, sempre all’interno del Jarden, vi è l’Orangerie che d’inverno funge da serra per numerosissime piante del parco che tornano a colorare il parco solo con la mitezza climatica della primavera. In settembre, l’Orangerie ospita l’Expo-Automne, un’interessante e variopinta fiera di esposizione di fiori e frutti per lo più provenienti dalla flora del Giardino.

A nord dell’Orangerie si trova il Musée du Luxembourg, il primo museo francese aperto al pubblico (nel 1750), che annualmente ospita una quarantina delle più prestigiose mostre d’arte della città.

Appena fuori dal Jarden si trova l’imponente facciata in stile neoclassico che distingue il Theatre de l’Odéon, inaugurato nel 1782 e una delle ultime opere realizzate da Re Luigi XVI, prima dello scoppio della Rivoluzione Francese.



Poco più a nord dell’Odeon troviamo l’Ecole de Médecine (Facoltà di Medicina) che non è l’unico centro di studi del quartiere. Sul lungosenna, infatti, in corrispondenza dello splendido e ligneo Pont des Arts, c’è l’Institut c’è l’Académie Française, deputato – fra le altre cose – a conservare l’integrità e la purezza della lingua francese dalle contaminazioni anglosassoni.

Adiacente all’Institut de France possiamo visitare l’Hotel des Monnaies, già zecca dello stato, oggi sede del Musée de la Monnaie, meta prediletta dagli amanti della numismatica che conserva anche alcuni strumenti del conio. Qualora, invece, volessimo dare una vera e propria lettura alle pagine di storia, scritte dai protagonisti, nella vicina rue de Nesle, al Musée des Lettres et Manuscrits, troveremo un ricco repertorio di lettere scritte da grandi statisti (come Franklin Delano Roosvelt o Winston Churchill) o equazioni e scarabocchi vergati da Albert Einstein.

Saint-Germain-des-Prés
Musée d'Orsay

Camminando lungo la Senna, verso ovest, si raggiunge il celeberrimo Musée d'Orsay, rinomata meta d’arte che ospita le più pregevoli collezioni di arte impressionista e post impressionista. L’immensa e straordinaria cupola in vetro e acciaio ricorda al visitatore che la struttura è un’ex stazione ferroviaria: rimasta per decenni in stato di abbandono, tanto che negli anni Sessanta divenne il set scenografico per “Il Processo”, tratto dall’omonimo capolavoro kafkiano e girato da Orson Welles, venne riqualificata con successo, sul progetto dell’architetto Gae Aulenti.

Una visita è d’obbligo sia per i capolavori che hanno fatto la storia dell’arte, come “La colazione sull’erba” di Eduard Manet o “Autoritratto” di Vincent Van Gogh, sia per le tele di artisti quali Paul Cezanne, Edgar Degas, Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, Paul Gaugain o Henri de Toulouse-Lautrec, ma anche per l’impagabile vista su Montmartre che la terrazza del caffè offre.


Concedendoci, poi, una passeggiata per le vie interne del quartiere si potrà ammirare l’armonica combinazione di residenze nobiliari del XVII e XVIII secolo accanto a case di età medioevale; fra le numerose palazzine e dimore, non faticheremo a riconoscere quella che fu l’abitazione di Serge Gainsbourg, in rue de Verneuil, meta di pellegrinaggio per i moltissimi estimatori dell’artista che proprio in questa dimora morì nel 1991.


A rue de l’Ancienne Comedie, all’incrocio con rue de Buci, una piccola deviazione ci farà scoprire due importanti luoghi della storia di Francia: la Cour du Commerce Saint-André, dove c’era la stamperia del politico e rivoluzionario Jean-Paul Marat, assassinato nel 1793 dalla girondina Charlotte Corday, come il famoso dipinto di David ci ricorda, e poco più in là l’abitazione del tristemente noto dottor Guillotin dove studiò e perfezionò l’omonimo strumento che giustiziò milioni di persone.

Infine, nell’estremità occidentale del quartiere si trova la zona Sévres-Babylone nota per lo più come meta commerciale. Al Carrefour de la Croix Rouge nel 1871 – periodo della Comune di Parigi – venne eretta una grande barricata e dal 1983 ospita la statua del Centauro di César.

Appena oltre il confine con il 7° arrondissement si trova Le Bon Marché, i grandi magazzini più vecchi di Parigi, citati anche da Emile Zola. Qui vicino, nel 1830 la Vergine apparve a una giovane religiosa, Catherine Laboure, chiedendole di far coniare una medaglia che sarebbe stata miracolosa per chiunque l’avesse indossata: le suore accettarono l’invito e fecero edificare una chiesa, Notre-Dame de la Médaille Miraculeuse, nel luogo dell’apparizione.

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